Se dovessi definire il mese di Dicembre con una sola parola sceglierei “Tradizione”. La tradizione di quei profumi, colori, sapori che inonda le cucine, da quella casalinga a quella professionale, solo in queste mese. Le pettole?
Una tradizione che secondo la leggenda nasce da un errore di lievitazione del pane. Si racconta che una donna di Taranto durante la notte di Santa Cecilia lasciò lievitare troppo a lungo il pane perché rapita dalle note della musica degli zampognari che la portò ad allontanarsi da casa. Al suo ritorno si accorse che l’impasto lasciato a lievitare non era più adatto per la panificazione. Lo ridusse quindi in palline e lo tuffò in olio bollente. Il risultato fu sorprendente e molto apprezzato sia dai bambini che dagli zampognari stessi.
E a casa questa preparazione non manca mai nel periodo natalizio. Piatto tipico delle vigilie dell’Immacolata e di Natale è presente sulla mia tavola anche la domenica e in qualsiasi giorno del mese.
Le mie pettole non sono solo salate, ottime per accompagnare un tagliere di salumi o in sostituzione del pane. La versione dolce mi riporta alle tombolate dell’infanzia con i cugini quando, la nonna tuffava nello zucchero semolato le magiche palline di pasta fritta, e le presentava a centro tavola …
Un dolce semplicissimo ma pieno di tradizione e di amore che oggi allieta le domeniche dicembrine.
INGREDIENTI
- 1 kg farina tipo 1
- 300 g patate bollite e schiacciate
- 4 g lievito
- 38 g sale
- 700 g acqua
- Olio di semi di arachide per friggere Zucchero semolato (per la versione dolce)
La sera prima impastiamo gli ingredienti e lasciamo lievitare a temperatura ambiente tutta la notte. L’impasto risulterà liscio e alquanto appiccicoso.
Friggere in olio bollente. Usando la farina tipo 1 il colore delle nostre pettole sarà un po’ più scuro, ma sicuramente ottime.
Per le pettole versione dolce rotoliamo le sfere di pasta fritta nello zucchero semolato.
Anche durante le feste, lasciati ispirare!
Buona domenica.