Perché uva e olive? Mi piace dedicarmi alla spesa. Lasciarmi ispirare dai prodotti di stagione. Tartassare di domande il fruttivendolo o il pescivendolo o il macellaio, ma ancor di più mi affascinano i discorsi delle massaie mentre sono in fila per fare la spesa. Le massaie con l’esperienza dell’età, della famiglia, con figli e nipoti e che si raccontano tra di loro.
Questo piatto che mi piace chiamare PERDITEMPO, è nato così…ascoltando.
Due donnine meravigliose che in vernacolo spiegavano che fine avrebbero fatto i loro acquisti. Una pronta a comprare l’uva, bianca o al massimo rosata, croccante e senza noccioli perché così piaceva al marito. L’altra invece portava a casa una abbondante quantità di olive nere dette olive dolci, diceva, che con il pane avrebbero saziato marito e figli.
Dalle nostre parti, questa varietà di olive sono chiamate dolci, ma in realtà hanno un retrogusto amaro.
Le olive? L’uva? Il pane? E perché non farle diventare un unico piatto?
L’esperimento mi è piaciuto molto ed ormai da anni, appena intravedo uva croccante, olive dolci non manco di preparare i miei “perditempo”.
E il pane? Mi piace tagliarlo sottile sottile come fosse un carpaccio, condirlo con olio e sale e passarlo in forno a 200° per 2 minuti.
Quasi dimenticavo. Uva e olive insieme, senza aggiunta di nulla perché hanno già tutto quello che serve, in padella antiaderente con coperchio in una cottura lentissima. Di tanto in tanto scuotiamo la padella come se facessimo dei popcorn.
Una piccola curiosità: io metto lo stesso numero di olive e di acini d’uva.