Che sia in una o nell’altra versione, la zeppola tradizionale fritta o al forno è un surrogato di golosità della pasticceria tradizionale pugliese. La si trova tutto l’anno, ma è durante la festa di San Giuseppe che i banconi delle pasticcerie ne producono a centinaia. Tanto da essere diventata il dolce tipico della festa del papà.
Ho provato a chiedere ai miei ospiti se preferissero la zeppola tradizionale fritta o al forno. Come era prevedibile immaginare, si è aperto un dibattito non indifferente. Si, perché le preferenze sono varie, e nonostante all’aspetto possano sembrare simili, la zeppola fritta è sicuramente più golosa. E c’è chi al fritto non ci sa proprio rinunciare.
La zeppola è costituita da una base di morbida e delicata pasta choux, simile a quella che utilizziamo per i classici bignè o profiterole. Farcita poi con crema pasticciera e infine incoronata con delle morbide amarene sciroppate in cima. Originariamente la zeppola tradizionale pugliese era categoricamente fritta nello strutto, ma è una tendenza che è stata piano piano sostituita con l’utilizzo dell’olio di oliva.
Sono molto legata a questo dolce perché da quando ero piccola le donne della famiglia si riunivano per prepararne in quantità industriali. Armate di sac à poche, creavano tanti vortici di impasto tanto era lo spazio disponibile sul piano. Si finiva per riempire tutta la tavolata di queste nuvolette di pasta, divise per file, come dei veri e propri reggimenti. La divisione era categorica: fritte e al forno. E’ sempre stato un ottimo modo per trascorrere del tempo insieme.
Si, perché penso che a prescindere dalle preferenze tra fritto o al forno, amarena o cioccolato, ciò che questo dolce richiama è propio la tradizione. E tutte le buone tradizioni richiedono la compagnia dei tuoi cari. E’ uno dei motivi perché io ci sono molto legata.